Le mie interviste – Max Pezzali

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Le mie interviste – Max Pezzali

Intuitivo, attento al significato e al potere delle parole, capace di godersi un giro in moto per cercare tutto ciò che sa di vento, di idea e di libertà. Il cantautore pavese, romano d’adozione, parla di vita autentica e del suo nuovo disco, “Hanno ucciso l’uomo ragno 2012”, riedizione dell’album originario che Pezzali, a vent’anni dalla sua pubblicazione, reinterpreta insieme al meglio della scena rap.

Da J-Ax a Two Fingerz, da Club Dogo ad Emis Killa.

Max Pezzali cantautore-rapper: quanta soddisfazione stai ricevendo da questo singolare progetto?

Sono stato piacevolmente sorpreso dal successo di quest’idea! Si tratta di un progetto nato per caso sul palco degli MTV Days del 2011 a Torino; chiudendo con un mio concerto la serata che aveva visto alternarsi sul palco i più forti artisti hip-hop del momento, mi sono stupito quando durante un medley di canzoni degli inizi della produzione degli 883, mi sono ritrovato circondato da rappers che cantavano a squarciagola Sei Un Mito e Con Un Deca…Così hopensato: perché non tradurre in album questa connessione 883-Rap? E quasi per scherzo, è nato Hanno Ucciso l’Uomo Ragno 2012. Mai avrei immaginato che potesse essere così gradito al pubblico.

“Hanno ucciso l’uomo ragno remix” è entrato direttamente al n.1 della classifica di iTunes già dallo scorso giugno, nel giorno della sua pubblicazione e rimane ancora stabile, tra i dischi più venduti in Italia.Una svolta artistica che ha sorpreso piacevolmente il tuo pubblico e non solo?

Credo piuttosto che i ragazzi abbiano bisogno di ascoltare storie vere, mentre la musica pop continua a proporre esclusivamente artisti più concentrati sulla perfezione dell’interpretazione che sulla pertinenza delle canzoni. A mio parere, meglio dieci lezioni di canto in meno e dieci pomeriggi in più in giro per strada a osservare cosa succede. I  rappers colmano questo vuoto di storie, raccontano ciò che i cantanti pop non descrivono più: il quotidiano, la vita vera. Nel 1992, l’album Hanno Ucciso l’Uomo Ragno, nella sua ingenuità, raccontava le storie di tutti i giorni deiragazzi di provincia. I rappers nel 2012 mettono in prima il bisogno di emergere dalle suburbie rese anonimedall’individualismo e dal vuoto di ideali. Forse, l’unione di questi mondi distanti, ma simili, ha accesola curiosità delle persone.

Dopo “Sempre Noi”, l’unico inedito dell’album cantato con J-Ax, arriva in radio “6/1/Sfigato 2012”, il nuovo singolo realizzato in collaborazione con i Two Fingerz: come hai scelto questo secondo brano?

La scelta deriva dal fatto che i Two Fingerz hanno realizzato una sorta di mashup, hanno messo insieme Sei Uno Sfigato con Mister Gilet di >> “6/1/Sfigato 2012”, il nuovo singolo di Max Pezzali realizzato in collaborazione con i Two Fingerz, è anche la sigla di Colorado, il programma in prima serata del lunedì di Italia Uno, partito dal 17 settembre scorso.

Che rapporto hai con la tecnologia?

Vivo immerso nella tecnologia, la utilizzo avidamente da tempi non sospetti: il mio primo accesso a Internet risale al 1994, quindi sono letteralmente cresciuto nella Rete e con la Rete. La mia generazione ha vissuto una specie di nuova rivoluzione industriale, un uragano che ha cambiato e sta cambiando abitudini, economie e cicli produttivi. Riesco però a mantenere un barlume di obiettività, che mi permette di capire quando la tecnologia diventa ossessiva; quello è il momento di spegnere qualunque gadget e di accendere la moto per farsi un giro.

Il futuro, tuo e della tua famiglia, lo immagini in Italia o da qualche altra parte del mondo?

Amo questo paese al quale devo tutto: lingua, cultura, successo e benessere economico. Però mi piacerebbe anche girare il mondo: la vita è troppo breve per vivere in un luogo solo.

Questo è il tuo terzo tempo?

Non saprei: ciò che conta al di là dell’età anagrafica è aver voglia di scoprire cose nuove anziché bearsi di quelle già acquisite. In questo senso mi sento ancora nel riscaldamento pre-partita!

 

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